Se mi cercate sono in giro per il viaggissimo sulle orme dei cicloviaggiatori dell’800
Giulia Baroncini: viaggio in bici da Milano a Chicago per ispirare le donne e rompere gli stereotipi.

09/05/2023

Giulia Baroncini, Travel content creator, è una giovane donna di origini polesane, classe 1990, è sempre stata un’anima inquieta. Sin dai suoi 18 anni, quando era appena maggiorenne, ha trascorso gran parte del suo tempo a spostarsi continuamente per l’Europa, lasciando amici e parenti con una sola frase in mente: “se mi cercate sono in giro. Nonostante non provenisse da una famiglia di viaggiatori, Giulia si è sempre sentita un’avventuriera innata.

Fin dall’infanzia, Giulia ha coltivato la passione per la bicicletta. Ricorda ancora vivamente il momento in cui ha imparato a stare in equilibrio sulla sua prima bici e come abbia passato intere estati a pedalare per la campagna polesana, da sola o in compagnia del nonno. Queste esperienze le hanno dato un senso di divertimento, libertà e indipendenza che ha portato con sé nella sua vita adulta.

A 26 anni, Giulia ha sentito il bisogno di invertire i ruoli e diventare lei stessa l’ospite, accogliendo i viaggiatori e facendoli sentire a casa, proprio come le persone che ha incontrato durante i suoi numerosi spostamenti hanno fatto con lei. L’idea di aprire un Boutique Hotel le è balenata in mente, ma prima di realizzarla, ha deciso di guadagnare un po’ di esperienza lavorando nell’Hotellerie. Ha passato cinque anni a Venezia, lavorando in hotel di lusso e imparando i segreti dell’ospitalità.

Durante il suo periodo a Venezia, Giulia ha avuto la fortuna di incontrare un collega appassionato di biciclette. Questo incontro le ha aperto una nuova prospettiva sulla bicicletta, vedendola come uno strumento di esplorazione. Il collega le ha proposto di esplorare le meraviglie del Veneto sia via terra che via acqua, combinando la bicicletta con un packraft. Insieme hanno vissuto vere e proprie avventure a km0, ma quando alla fine il collega ha lasciato il lavoro per intrapprendere una nuova esperienza,  Giulia decise di proseguire le sue esplorazioni in sella da sola.

Così è cominciato un viaggio introspettivo per Giulia. Mentre pedalava attraverso paesaggi pittoreschi, ha iniziato a riflettere sulla sua carriera nell’ospitalità e ha capito che non era più la strada giusta per lei. La sua passione per la bicicletta le ha permesso di comprendere meglio se stessa e ciò che desiderava realmente.

Nel novembre 2021, Giulia ha deciso di prendersi una pausa e ha scelto Tenerife come meta. Durante una settimana di percorso intorno all’isola, ha provato per la prima volta una bicicletta da corsa. L’obiettivo era mettersi alla prova affrontando le sfide delle salite e trovare una riconnessione interiore. Per concentrarsi su sé stessa, ha cancellato i suoi account sui social media e ha evitato ogni tipo di comunicazione con il mondo esterno.

È stata proprio a Tenerife, che Giulia ha deciso di lasciare il passato per seguire i suoi sogni e le sue passioni: creare video, scrivere per il web, gestire i social e raccontare le sue avventure attraverso i contenuti, cercando di ispirare quante più persone possibile, soprattutto nel mondo femminile.

La sua citazione preferita è “Una nave è più sicura nel porto, ma non è per questo che le barche sono costruite”, o in termini ciclistici, “Una bici è più sicura in garage, ma non è per questo che le bici sono costruite”.

A breve Giulia intraprenderà un cicloviaggio da  MILANO – CHICAGO IN BICI 130 ANNI DOPO seguendo le orme di un cicloturista dell’800, Luigi Masetti (Trecenta, 18 dicembre 1864 – Milano 22 maggio 1940), ma soprattutto di fare una provocazione in chiave femminista.

Percorrerà l’itinerario di questo cicloturista, con l’obiettivo di ispirare altre donne a seguire i propri sogni e a superare le proprie paure.

 

 CHI ERA MASETTI?

Masetti è una figura polesana di tutto rispetto: genuino, semplice e pazzo! Dai racconti di reportage che inviava al Corriere della Sera delle sue avventure, traspare la sua anima desiderosa
di vedere e scoprire, fare del mondo una scuola di vita, scrivere e raccontare. E’ un personaggio che nell’800 riusciva a farsi notare, una sorta di trascinatore di masse, un vero e proprio influencer attuale. Grandissimo esploratore e poeta, come non rimanere folgorati da lui e dai suoi racconti di viaggio in bicicletta.

Masetti si distingue appunto per i suoi viaggi in bici:

● Il primo nel 1892: con una bicicletta faticosamente acquistata, partì da Milano e percorse 3500 km Milano-Parigi-Berlino-Vienna-Milano.

● Nel 1893 compie la sua seconda impresa: il viaggissimo. Con sole 930 lire partì da Milano in qualità di inviato del Corriere della Sera; attraversò l’Europa giunse a Londra, a Southampton si imbarcò per New York arrivò a Chicago e ritorno. A Washington ebbe anche l’onore di essere ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti, Grover Cleveland, ed ebbe anche numerosi festeggiamenti da parte della comunità italo-americana.

● Il I° maggio 1899 parte da Milano arriva a Ceuta, Gibilterra, Andalusia, Pirenei, Bordeaux, Parigi dove visita l’Expo ed ancora Bruxelles, Amsterdam, Amburgo, Copenaghen, Goteborg, Stoccolma, Pietroburgo e Mosca. A Pagliana, compie un capolavoro, incontra anche Leone Tolstoj e dopo prosegue ancora per la Crimea, Costantinopoli nuovo imbarco e finalmente sbarca a Napoli dopo aver percorso così ben 18.000 km!

● Nel 1897 il trecentano volle fare come Napoleone: dalle Alpi alle Piramidi; partì da Milano, salì al San Bernardo, Aosta, Piacenza, Bologna attraversò l’Italia Centrale arrivando poi a Brindisi dove si imbarcò per Alessandria d’Egitto ed il 2 ottobre sedette in cima alla piramide di Cheope. Lo ritroviamo in Palestina, visita le Città Sante, poi a Giaffa si imbarca nuovamente per Brindisi e attraversando la Basilicata giunge nuovamente a Milano.

● 1898 lo portò “dal Duomo alle Moschee”, km. 5.000; si imbarcò ancora una volta a Brindisi questa volta per Corfù, attraversò l’Ellade, giunse a Costantinopoli e Sofia, poi Budapest, Vienna ed arrivò a Milano.

Appena dopo i successi di fine Ottocento, di lui si persero completamente tracce: la mancanza di notizie, già dai primissimi anni del secolo, lascia spazio unicamente alle ipotesi su quale possa essere stata la sua sorte.

Muore all’età di 75 anni il 22 maggio 1940 e i suoi resti mortali riposano nel cimitero Maggiore di Milano (la tomba è visibile al reparto 26 zoccolaura, numero manufatto 0487).

 

Le tre fasi del viaggissimo in immagini

Ecco qui l’itinerario del viaggio di Giulia ,rappresentato dalle mappe e percorsi divise in tre parti: la prima con partenza dal suo paese natale Trecenta fino a Londra seguendo le traccie del Eurovelo; la seconda da NY a Chicago; la terza il ritorno in Europa che subirà delle modifiche essendo un ritorno aperto come detto precedentemente, sempre attenendosi il più possibile al percorso originale di Massenti.

 

Da Trecenta a Londra                               NY – Chicago andata e ritorno

Da Londra a Trecenta

Stile del viaggio (set up borse, abbigliamento, attrezzatura video, alloggio etc)

Giulia cosa ti porterai dietro come hai organizzato il viaggio?

Il viaggio sarà fatto utilizzando una bici gravel artigianale in modalità cicloturismo ossia utilizzando i classici pannier laterali perchè mi permettono una maggiore capienza ed uno stile più “classico”. Oltre ai pannier, sarà utilizzata una borsa da manubrio dove verranno conservati i materiali per la notte (tenda, sacco a pelo, materassino), una borsa top tube per gli oggetti di valore come i documenti e i soldi, una borsa half frame per gli attrezzi e la giacca antivento, due sacchette per gli snack da mettere sul manubrio.

L’abbigliamento sarà classico da cicloturismo per essere comoda ed affrontare giornate piene di pedalate. Le scarpe sono studiate per pedali flat e per affrontare brevi camminate, un modello ibrido che si adatta a qualsiasi situazione. Ho scelto i pedali flat per una maggiore libertà e versatilità anche durante le riprese.

Buona parte del peso che mi porterò sarà composto dall’attrezzatura elettronica: un computer per poter creare i video e scrivere la newsletter, un telefono per postare sui social, una mirrorless, una action cam ed un drone.

Cosa ti ha spinto a intrapprendere questo viaggio?

Innanzitutto, vorrei dare visibilità a questo personaggio che, oltre ad essere il pioniere del cicloturismo, è un esempio
per tutti sia per il suo spirito avventuriero sia a livello di marketing, un personaggio quindi molto attuale! Era global, eco-friendly e social, un grande italiano a cui l’Italia, come spesso fa con i suoi figli migliori, non ha mai dato il valore che merita.
In chiave femminista, sono una donna che parte da sola sulle orme di un signore dell’800. Potrebbe essere una bella provocazione e anche contrasto! Vorrei ispirare quante più donne a viaggiare da sole perché non siamo più il sesso debole. Dalla nascita della bici, le donne sono sempre state escluse perché la società si era accorta che poteva essere uno strumento della loro emancipazione. A tal proposito, nel mondo del cicloturismo ci sono state grandi donne che hanno fatto grandi cose. Per esempio, in Italia Alfonsina strada o Annie Londonderry, la prima donna a fare il giro del mondo in
bici, ma questa sarà l’idea per un prossimo viaggio.

 A livello spirituale voglio ispirare le persone a partire, a inseguire i propri sogni, la loro libertà, a ribadire che i limiti sono solo nella nostra testa. Voglio anche lanciare un messaggio di pace, dopo la pandemia e la guerra, ci siamo abbastanza divisi invece c’è un mondo che è pronto ad accoglierci tutti.

 

Sarà possibile seguirti durante il viaggio?

Certamente! Documenterò il viaggio nelle storie quotidiane di IG, Facebook e Youtube e dei post/reel; Aprirò anche una pagina su Tiktok.

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